Tre amici uniti dalla voglia di viaggiare e dalla passione per la fotografia. Un Paese lontano, nel tempo e nello spazio, a rischio di scomparire. Un diario di viaggio, pieno di ricordi, emozioni, e istanti catturati in eterno.
Questi sono gli ingredienti di “Dove una volta c’era il Tibet”, frutto dell’ultima esperienza dei tre autori, fotografi per passione, viaggiatori per necessità.
Una sintesi di una terra piena di storia e cultura, scorci di un mondo ancora incontaminato e puro, ma tuttavia colmo di contraddizioni e problemi, il Tibet. Nazione antica, millenaria, eppure a rischio di scomparire in pochi anni, invasa dalla Cina e dalla sua cultura, in bilico, sospesa tra la voglia di mantenere la propria identità e le attrattive di una vita comoda e piena di modernità occidentali.
Tre amici uniti dalla voglia di viaggiare e dalla passione per la fotografia. Un Paese lontano, nel tempo e nello spazio, a rischio di scomparire. Un diario di viaggio, pieno di ricordi, emozioni, e istanti catturati in eterno.
Questi sono gli ingredienti di “Dove una volta c’era il Tibet”, frutto dell’ultima esperienza dei tre autori, fotografi per passione, viaggiatori per necessità.
Una sintesi di una terra piena di storia e cultura, scorci di un mondo ancora incontaminato e puro, ma tuttavia colmo di contraddizioni e problemi, il Tibet. Nazione antica, millenaria, eppure a rischio di scomparire in pochi anni, invasa dalla Cina e dalla sua cultura, in bilico, sospesa tra la voglia di mantenere la propria identità e le attrattive di una vita comoda e piena di modernità occidentali.
Un diario di viaggio che racconta quelle che potrebbero essere le ultime testimonianze di antiche tradizioni, ormai prossime al mito, perse nella nebbia dei ricordi in un mondo illuminato dalle insegne al neon e dagli schermi degli immancabili smartphone.
Stefano SBUELZ - Giuseppe ULIZIO - Alessio DORIGO
STEFANO SBUELZ
Nato a Udine nel 1973, sono cresciuto in unpiccolo paese del Rojale, in Friuli. Fin da bambino, grazie ai miei genitori,ho avuto la fortuna di ascoltare i racconti di viaggio, attraverso le immaginiche mio padre scattava in terre remote ed esotiche. Seduto a terra, davanti alproiettore, non immaginavo che, un giorno, avrei maturato le stesse passioni.Nel 2008, però, acquistata la mia prima macchina fotografica, ho iniziato aviaggiare e a scoprire il mondo.
Non prediligo un genere fotografico in particolare:amo i fiori e la loro fragile bellezza, amo e ammiro gli animali per la loroperfezione, mi piace infine riprendere anche le persone, protette nelle muradomestiche e per questo sicure e libere di mostrarsi come sono realmente.
Viaggio per confrontarmi, conoscere i miei limitie per sentirmi libero e lontano dagli schemi sociali cui sono soggetto.
Fotografo per fissare indelebilmente i ricordi ele emozioni.
GIUSEPPE ULIZIO
Sono nato nel lontano 1976 a L’Aquila e hotrascorso gran parte della mia vita a San Demetrio ne’ Vestini, un graziosopaesino della provincia aquilana. Da circa vent’anni vivo e risiedo nell’altavalle friulana, in Carnia per la precisione, dove lavoro. Ho deciso didedicarmi alla fotografia alla fine del 2010, quando ho acquistato la mia primareflex. In realtà, però, questa passione mi ha accompagnato per tutta la vita,almeno da quando ne ho memoria, tant’è che i primi passi li ho mossi con unaYashica a pellicola, un gradito regalo di mio zio.
Purfotografando immagini di diverso genere, la mia vera passione rimane lafotografia di ritratto, con la quale cerco di trasmettere il mio linguaggiofotografico, fatto di storie ed emozioni.
ALESSIO DORIGO
Sono nato nel 1983 ad Ampezzo, nel cuore dellaCarnia. Da più di dieci anni vivo e lavoro a Tolmezzo, dove mi sono trasferitocon mia moglie Erica. La mia prima macchina fotografica è arrivata con i puntidella benzina; dopo l’acquisto di una reflex, è nata una passione. Inizialmentefotografavo la mia terra, gli animali e le piante che la popolano, ma con lanascita delle mie due bellissime bambine mi sono dedicato anche allaritrattistica.
Un viaggio zaino in spalla? Un sogno, ma non pensavodi avere il carattere per farlo. Poi con Giuseppe e Stefano è arrivata la primaavventura in India e da quell’esperienza mi sono scoperto più viaggiatore chefotografo. Quando sono in viaggio mi piace immergermi nel nuovo ambiente,prendere contatto con le persone e perdermi nel fluire della vita quotidiana,provando in seguito a fissarne le sensazioni e i ricordi attraverso lafotografia.